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Le conseguenze dell’annullamento dell’art. 43 del TUE che permetteva di sanare procedure espropriative illegittime.

Ultimo aggiornamento: 23/10/2010

 

Le conseguenze sull’attività degli enti pubblici della pronuncia della Corte Costituzionale, con sentenza n. 293/2010 che ha dichiarato l'illegittimità dell'art. 43 del DPR . 327/2001,comportano la scomparsa della garanzia del mantenimento, in capo agli enti stessi, delle aree occupate in maniera illegittima. La Corte, nell’auspicare nuove norme in materia, vieta soluzioni legislative che si limitino, sempre e in ogni caso, a trasferire la proprietà del terreno, dal privato, all’amministrazione che ha sbagliato.
La nuova normativa, pertanto, se non vorrà essere nuovamente annullata dalla Corte, seguendo la giurisprudenza della Cote di Strasburgo, potrà:
a) Escludere in ogni caso il mantenimento delle aree in capo all’amministrazione;
b) Oppure creare dei distinguo tra i vari casi, separando, ad esempio, i casi in cui vi sia stata una legittima dichiarazione di pubblica utilità (riconducibili al principio giurisprudenziale dell’occupazione acquisitiva) da quelli in cui questa sia mancata totalmente (occupazione usurpativa).
L’eliminazione della norma medesima dovrà, pertanto, avere sicuramente un effetto moralizzatore sulle amministrazioni pubbliche, inducendo le stesse ad avere un particolare interesse ad attuare procedure espropriative corrette perché, un’eventuale condanna alla restituzione di aree occupate illegittimamente, comporterebbe per l’ente danni fuori da ogni previsione, i cui responsabili sarebbero sicuramente perseguibili dalla Corte dei Conti.

 

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