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Espropri: accelerato il procedimento per la determinazione dell’indennità definitiva in Corte d’Appello

Ultimo aggiornamento: 08/11/2011

 

L’art. 29 del Dlgs n. 150/2011 (entrato in vigore il 6 ottobre 2011) ha modificato le regole dei processi relativi alla determinazione dell’indennità definitiva di esproprio nelle cause aperte in Corte d’Appello.
Con la norma richiamata arriva un processo speciale per la determinazione dell’indennità di espropriazione che sostituisce la vecchia opposizione alla stima. In sintesi ci saranno meno udienze e il processo non partirà più con la citazione diretta della controparte, ma inizierà con l’immediato deposito di un ricorso in Corte di Appello, cui seguirà l’emissione di un decreto giudiziario di fissazione dell’udienza, con successiva notifica agli avversari sia dell’atto giudiziario sia del decreto. Trattasi del così detto “rito sommario di cognizione” cioè del procedimento regolato dalle norme del capo III-bis del titolo I, del libro quarto del codice di procedure civile.
I vantaggi di tale procedimento sono così sintetizzabili:
a) non ci saranno prime udienze solo “virtuali” cioè fissate dalla parte attrice, ma di fatto spostate (anche di mesi) dal giudice; sarà il giudice unico, delegato dal Presidente della Corte d’Appello che fisserà l’udienza in una data in cui sarà in grado effettivamente di presiedere;
b) scompaiono molte delle “memorie” delle parti (quelle dopo gli atti di costituzione): in udienza si dovranno mettere a verbale le rispettive posizioni, generate dalla difesa avversaria;
c) già in prima udienza il giudice dovrebbe decidere sui mezzi di prova, ammettendo generalmente la consulenza tecnica e nominando il CTU, cioè il consulente tecnico d’ufficio;
d) dopo il deposito della perizia d’ufficio, l’udienza fissata dovrebbe essere l’ultima, cui seguirà la sentenza;
e) scompare l’udienza di “precisazione delle conclusioni”, spesso una formalità inutile, ma per la cui fissazione oggi occorrono anni;
f) si chiarisce definitivamente che in Corte d’Appello, per gli espropri, l’istruttoria e la decisione non sono collegiali ma spettano al singolo magistrato.
Con tali novità, nei casi fortunati, si può ottenere una sentenza nel merito con tre udienze!

 

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